Beach library.

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Una biblioteca sulla spiaggia, a cui poter fare visita dopo un bagno rinfrescante è il  sogno di tutti i gli amanti della buona lettura.

 

Infatti, benché oramai tra telefonini, tablet e portatili si possa leggere, ovunque un libro in formato digitale, sono in tanti che restano fedeli al fascino del vecchio caro libro, dove il frusciare della carta e l’odore dell’inchiostro partecipano attivamente al nascere di un’emozione.

 

Questo è un sogno facilmente realizzabile tant’è che in alcuni posti è già realtà.

 

La biblioteca allestita sulla spiaggia dovrebbe essere completamente gratuita ed accessibile a tutti con un’offerta eterogenea spaziando dai classici ai thriller, dai romanzi romantici ai saggi e poi non dovrebbero  mancare i testi della letteratura Sarda.

 

Per la prima volta si potrebbe avere una biblioteca sulla spiaggia con l’obbiettivo di promuovere la lettura ed intrattenere i turisti, aiutandoli a trovare il libro della loro vita.

 

La struttura della biblioteca la immagino lunga 12 metri.

Gli scaffali della biblioteca si potrebbe costruirli con materiali tipicamente sardi, resistenti al vento forte e al sole battente dai nostri maestros de linna.

In caso di pioggia i libri verrebbero coperti con appositi supporti di modo che non corrano il rischio di rovinarsi.

 

Ciascuno scaffale sarebbe contrassegnato da una bandiera nazionale che servirebbe ad indicare la lingua in cui sono scritti i libri.

 

I turisti potrebbero prendere in prestito i libri senza dover essere in possesso di alcuna tessera ma semplicemente scrivendo i propri dati anagrafici e con la  condizione che laddove non riuscissero a terminare la lettura durante la vacanza possono tenere il libro e metterne sullo scaffale della biblioteca uno nuovo, di modo che l’offerta sia sempre varia.


Un progetto che all’apparenza sembrerebbe obsoleto nell’era della tecnologia e della continua connessione a internet, ma sono in molti a non pensarla cosi ad esempio in questi ultimi anni il partito dei  “booklovers” che non si rassegnano alla lettura elettronica.

 

Vediamo il perché:

 

Nell’impero dei gadget, in Giappone, 61 lettori su cento non hanno interesse a comperare un ebook.

 

Negli Usa, dove uno su tre possiede un tablet, la vendita di libri digitali si è fermata da un anno sulla soglia del 30% dei titoli e del 15% del fatturato.

 

Qualcosa vorrà anche dire il precipitoso ritorno su carta, fra pochi giorni, del Newsweek, il magazine americano migrato su schermo due anni fa.

 

E ancora: quasi due adolescenti su tre, in Inghilterra, preferiscono i libri stampati perché «mi piace tenerli in mano» e «li puoi prestare agli amici».

 

Un testo letto su un libro, è come un paesaggio che l’occhio percorre e la mente memorizza topograficamente, spesso ricordiamo di una citazione che «era a destra in basso».

 

Mentre “scrollando” la colonna della lettura a schermo il paesaggio si fa uniforme e la bussola impazzisce.


Allora la patria dell’ebook s’è già pentita?

 

Byte contro carta: messa così sembra una querelle tra antichi e moderni.

 

Non è una sfida tra tecnologia e natura, anche la stampa è una tecnologia.

 

Quando una tecnologia nuova ne sfida una precedente, le ruba molte funzioni, ma gliene lascia alcune, che la vecchia sa ancora “fare meglio”.

 

E ricordiamoci che…

Il tempo passato di fronte a un libro aperto non è mai tempo perso.