Budoni: Compagnia Teatrale Shardana !

finale-bakunin-712.jpg

Budoni al via la stagione teatrale 2016.

 

La “compagnia teatrale Shardana” di Budoni nasce nel maggio del 2011 da un’idea dell’Avvocato Antonino Iozza il quale, da regista, ha aperto le porte del teatro a tutti i cittadini, trascinando e coinvolgendo coloro che hanno voluto accettare la sfida.

 

Qui di seguito si riportano alcuni nomi delle persone che hanno partecipato negli anni a tale progetto sia in scena, sia dietro le quinte: Antonella Tuvone, Graziella Busia, Antonello Fois, Giulia Falchi, Antonella Carrone, Maria Antonietta Floris, Anna Rita Murgia, Maurizio Auteri, Alessandro Nieddu, Marisa Amadori, Barbara Murru, Nicoletta Diana, Caterina Ponsanu, Stefania Bacciu, Daniela Vargiu, Sinfarosa Gungu, Daniela Marras, Sofia Murgia, Daniele Todde, Tonina Moro, Francesco Dasara, Teresa Lara, Francesco Mele, Tonino Iozza, Francesca Cavada, Vera Gelsomino, Francesco Floris.

 

I partecipanti non solo recitano, ma disegnano e creano i costumi e la scenografia, coordinati da Graziella Busia al cui prezioso contributo si somma  l’esperienza tecnica di Davide Deriu per quanto riguarda audio e luci; Antonella Tuvone è attualmente la presidente nonché segretaria e attrice, Daniela Vargiu ha il ruolo di tesoriera e attrice; naturalmente, il regista è Antonino Iozza.

 

Dal 2011 ad oggi la compagnia ha portato in scena 2 spettacoli l’anno, più le repliche:

1-Mistero Divino del 11.06.2011 in replica il 07.12.2011

2-Burruli di Carrasciali del 18.02.2012 con replica chiusa al pubblico e solo per i tesserati dell’associazione Auser Budoni.

3-Galusè del 09.06.2012

4-Quest’anno, a Pasqua, la sorpresa siamo noi del 23.03.2013

5-Liolà…(o quasi) del 15.06.2013 in replica il 16.11.2013

6-Così come siamo del 14.03.2015

7-Scene di vita quotidiana del 03.05.2015 (per la manifestazione “la civiltà degli stazzi tra Gallura e Baronia”).

 

Nel frattempo, in concerto con l’amministrazione comunale, stanno cercando di individuare dei piani di lavoro per arricchire il bagaglio culturale di chi fa parte della compagnia e di tutti coloro che, benché non interessati a calcare le scene dell’Anfiteatro Andrea Parodi, sono attratti dal mondo teatrale invitando esperti nel campo, coinvolgendo più fasce di età con vari prospetti e cercando confronti costruttivi con altre compagnie teatrali.

 

Con il passare del tempo l’affetto e l’interesse nella popolazione di Budoni verso tale compagnia sono cresciuti progressivamente, il che fa ben sperare per una longeva vita della Compagnia teatrale ma in particolare fa ben sperare per la crescita e la formazione a livello artistico - culturale del paese, in particolare nei giovani.           

 

A tal proposito, la prossima settimana, si inaugurerà la stagione teatrale 2016 con lo spettacolo “Il figlio di Bakunin”, tratto dal romanzo di Sergio Atzeni.

Sergio Atzeni è uno scrittore giovane di radici sarde, affondate in una cultura distillata e in un sentimento popolare.

 

Più che al ritratto o al paesaggio, conseguentemente il suo raccontare rassomiglia all’affresco: scene e figure dislocate nello spazio della narrazione, ciascuna gravata di una sua vicenda e di suoi simbolismi.

Era così il primo romanzo, Apologo del giudice bandito, e ancora di più nel romanzo Il figlio di Bakunin.

 

Il filo conduttore di tutta l’opera è: chi sia fattualmente questo figlio di Bakunin.

 

Il racconto è ambientato nella Sardegna dei nostri giorni, dove un ragazzo avvia un'indagine personale per scoprire chi era Tullio Saba, l'uomo conosciuto in gioventù da sua madre prima del matrimonio.

Registratore alla mano, il giovane comincia a intervistare tutte le persone che hanno conosciuto Saba, detto appunto "il figlio di Bakunin".

 

La struttura formale del testo segue la semplice trascrizione delle registrazioni: le testimonianze dirette si susseguono una dopo l'altra svelando, poco alla volta, la storia di un minatore affamato di libertà sia prima, che durante, che dopo la guerra e il fascismo nell'isola.

L'architettura corale della narrazione è poi arricchita e felicemente complicata dai contraddittori dell'istruttoria, dalle versioni contrastanti, dai pareri ora discordi ora coerenti, dai ricordi sfumati o dilatati.

L'effetto è di un gioco labirintico, dove la verità sfugge ogni volta che appare a portata di mano, la pedina - il giovane intervistatore che rimane anonimo e solo alla fine compare direttamente sulla scena - si sposta seguendo gli scarti temporali del caso, e il racconto si fa metafora del raccontare. Lavorando sul linguaggio con l'uso continuo, ma non esagerato, di vocaboli e motti tratti dall'idioma sardo, Atzeni riesce a creare una suggestiva polifonia di voci narranti.

 

Assassino, ladro e ribelle, anarchico indomabile, capopopolo illuminato, musicista fallito, amante irresistibile, genio di raffinata sensibilità o spirito rozzo e corruttibile: il figlio di Bakunin è tutto ciò e forse nessuna di queste cose.

 

Anche di fronte alla rivelazione finale la realtà resta sospesa….. solo andando al Teatro Comunale di Budoni “Andrea Parodi” il 13 febbraio dalle ore 21:00 alle ore 23:00 potrete scoprire chi realmente è il Figlio di Bakunin.

 

CAST:

cast tecnico: Francesco Dasara e Davide Deriu (audio e musiche), Emanuele Mura (luci) Graziella Gelsomino (suggeritrice).

Gli attori: LUIGI CRESCENZO, TONINO IOZZA, MARIA ANTONIETTA FLORIS, TONINA MORO, ANTONELLO FOIS, FRANCESCO MELONI, CATERINA PONSANU, CLAUDIO SPANEDDA, DANIELE TODDE, ANTONELLA TUVONE, DANIELA VARGIU, GIAN SALVATORE VENTRONI.

A videcci sani.