BUDONI: L'ORATORIO, DA SOGNO A REALTÀ.

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BUDONI: RACCOLTA FONDI PER IL NUOVO ORATORIO.

Partirà, Sabato 4 febbraio 2017 alle ore 21:00, il primo di tanti appuntamenti per la raccolta fondi per la realizzazione del nuovo oratorio, già previsto nel nuovo progetto di ristrutturazione della Canonica, adiacente alla Chiesa San Giovanni Battista di Budoni.

Sabato 4 febbraio nel bellissimo Anfiteatro comunale “Andrea Parodi” si svolgerà la prima serata di gala, dove la musica e la solidarietà saranno protagoniste assolute, infatti, durante la medesima, si svolgerà una Lotteria a premi e l’intero incasso della riffa andrà in un fondo destinato esclusivamente al progetto “Oratorio Budonese”, (a breve si saprà a chi sarà intitolato).

Il Progetto è finanziato per il 50% da fondi C.E.I. (Conferenza Episcopale Italiana), un 25% da fondi Comunali e in fine il restante 25% spetta alla parrocchia San Giovanni Battista, ed è proprio quest’ultima che necessita dell’aiuto dei fedeli, poiché, la stessa ancora non ha raggiunto la somma stabilita.

Per dovere di cronaca bisogna dire che, il parroco don Giovanni Maria Chessa, non ha palesato in forma diretta la richiesta di denaro, ma sono stati alcuni fedeli a proporsi per ricercare i fondi mancanti, diverse sono le forme che consentiranno ai fedeli di contribuire in maniera concreta: partendo dalla classica questua Domenicale, oppure utilizzando l’offertorio delle varie parrocchie, acquistando biglietti delle lotterie, oppure semplicemente donando direttamente a don Chessa. 

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Ma in concreto che cos’è un oratorio? (di Francesco Piredda).

“Questa potrebbe sembrare una domanda stupida, ma in realtà la risposta, non è per niente univoca.
Per qualcuno l’oratorio è il luogo dove poter intrattenere i ragazzi con i più tradizionali giochi,“l’importante è che non stiano per strada”; per qualcun altro è il luogo dove si fa catechesi e si celebra qualche liturgia, “perché oratorio significa luogo dove si prega”; per altri ancora … “è qualcosa di più complesso”. In effetti, l’oratorio non può ridursi né a sala giochi, né
ad aula di catechismo, ma evidentemente è qualcosa di più. Che cosa?

Sicuramente un ambiente educativo. Può sembrare un’espressione riduttiva, ma queste due parole esprimono l’essenza dell’oratorio.

L'oratorio è un ambiente educativo voluto e inventato da Don Bosco. Egli desiderava una casa che accogliesse, che evangelizzasse e che educasse alla vita nei suoi più vari aspetti: dalla cultura al teatro, dalla musica allo sport e al tempo libero.

Spazi aperti, luoghi di ritrovo e di svago, chiesa, scuola, teatri, ma soprattutto...giovani, tanti giovani. Sono i giovani, infatti, che animano l'oratorio e lo dimensionano secondo la loro allegria. Quando vennero a presentare a don Bosco il locale che egli stava cercando, per realizzare il suo primo oratorio, i proprietari erano convinti che lui volesse fare “un laboratorio per i suoi ragazzi”. Lui, subito ne corresse la frase: “Non un laboratorio, ma un ORATORIO”!

Così nacque il primo oratorio della storia moderna. Personalmente dico che questo scambio involontario di nomi fu in un certo senso “azzeccato”, perché gli oratori di oggi si avvicinano molto all’idea di essere dei “laboratori” di proposte, che fanno bene alla vita di fede e alla crescita di un ragazzo.

Attraverso la proposta di varie esperienze, l’oratorio diventa veramente quel “laboratorio” dove sono messi insieme gli ingredienti per la crescita globale di un ragazzo. Una persona per crescere ha bisogno di spazi, di tempi e di
esperienze; ha bisogno di persone coetanee con cui misurarsi, e adulti da cui prendere spunto; ha bisogno di mettersi alla prova, di accorgersi delle sue potenzialità.

Da anni si attende la realizzazione di un oratorio nel nostro Paese, e finalmente ci siamo; lo immagino come un luogo speciale, dove tutti, ragazzi e adulti partecipano ad un processo di evangelizzazione e di crescita nel nome di Gesù, avremmo sicuramente meno problemi nelle nostre strade ed anche all’interno delle nostre famiglie, non saremmo più soli a gestire i nostri problemi, anche scolastici, di studio e apprendimento, sicuramente avremmo un luogo dove imparare insieme, e trovare risposte giuste alla nostra posizione di cristiani nella società”.

Ci tengo a ringraziare tutti coloro che si stanno adoperando per la buona riuscita di questo progetto: l’amministrazione Comunale, la Diocesi, il nostro parroco don Giovanni Maria Chessa, tutti i volontari che si stanno attivando alla ricerca fondi, (serate musicali, lotterie, vendita cibi e vivande, etc.) ed infine ringrazio in maniera preventiva tutta la cittadinanza Budonese, poiché sono sicuro che, in una maniera o nell’altra sarà protagonista attiva per la realizzazione di questo sogno, (naturalmente ciascuno in base alle proprie possibilità economiche).

A videcci sani.

 

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