IL GIACINTO … UNA PIANTA ALIENA!

finale-alieno.jpg

La minoranza giorni fa, fece pubblicare un articolo sulla Nuova Sardegna, nella quale si criticava la maggioranza per un mancato intervento riguardo alla situazione venutasi a creare sul fiume di Budoni, invaso dal giacinto d’acqua.

Già in passato si fecero delle bonifiche riguardo a tale problema, ma con poco successo, a oggi l’infestazione del giacinto d’acqua nella parte finale del rio Budoni si ripresenta puntualmente.

Con i primi caldi, la pianta originaria del Nilo e potenzialmente pericolosa per l’ecosistema fluviale riproducendosi rapidamente (cosi citano l’articolo).

Il fenomeno è segnalato dai consiglieri di minoranza, capeggiati da Loredana Meloni, i medesimi chiedono l’intervento immediato da parte di una task-force per ripulire il fiume soprattutto nel tratto finale e nella foce.

Del giacinto d’acqua, di questa terribile e invasiva pianta acquatica, ormai, tutti ne parlano ma nessuno ha trovato soluzioni per debellarla. Introdotta in Sardegna, casualmente, si è talmente ben installata, trovando un habitat favorevole, da creare serissimi problemi al nostro eco sistema lagunare.

Naturalmente solo gli esperti sapranno dire se nel nostro paese la situazione sia cosi grave oppure no.

Vediamo com'è fatta esattamente questa pianta, da dove proviene, come vive e si riproduce.

Il giacinto d'acqua (Eichhornia crassipes) è una pianta acquatica (idrofita) galleggiante, appartenente alla famiglia delle Pontederiaceae, che cresce sulla superficie di fiumi, canali e laghi delle regioni tropicali.

Originaria del bacino dell'Amazzonia essa costituisce la principale fonte di cibo del lamantino amazzonico.

Nelle zone in cui è stata in seguito introdotta dall'uomo, a causa del suo elevato tasso di crescita, è invece divenuta invasiva e inserita nell'elenco delle 100 specie aliene più dannose del mondo.

 

La sua invasività è dovuta al fatto che nei fiumi, dove è stata immessa, non esistono erbivori che la mangino, e inoltre mancano i parassiti (gli insetti) che nei luoghi d’origine riuscivano a limitarne la diffusione oltre misura. La pianta non soffre di malattie batteriche o da funghi, e questo aumenta la sua capacità di resistenza e di diffusione.

 

Il metodo di lotta più efficace, nei luoghi dove è stata introdotta successivamente, potrebbe essere la lotta biologica: con l'introduzione, ad esempio, del coleottero Neochetina eichhorniae o del lepidottero Niphograpta albiguttalis, anche se, in queste ipotesi,  non è facile conoscere a priori  le implicazioni ed i rischi che l’introduzione di diverse specie di insetti in un nuovo ambiente, comporterebbe.

 

Ma come è arrivato il giacinto d’acqua in Sardegna

Pare che l’origine dell’infestazione dei nostri canali derivi da un progetto dell’Università di Sassari.

Per avviare la sperimentazione furono predisposte quattro vasche e una coltivazione di giacinti, in un campo sperimentale proprio a ridosso del Rio Mar’e Foghe.

Il progetto, messi in piedi ma mai portato a compimento per mancanza di fondi, restò per lungo tempo dimenticato e l’abbandono delle vasche e dell’attrezzatura lasciata sul campo potrebbero aver creato i presupposti per il “salto” del giacinto dalle vasche abbandonate al rio Mar’e Foghe.

Nel consiglio comunale del 03 luglio 2014, il vice sindaco Antonio Addis e la capogruppo della minoranza Loredana Meloni, hanno affrontato l’argomento in questione, con toni non propriamente amichevoli ma d’altronde i ruoli di chi governa e di chi sta all’opposizione sono entrambe importanti per garantire quel principio sacrosanto chiamato democrazia.  

 

Naturalmente seguiremo l’evolversi della situazione, sperando che prevalga il buon senso e il bene comune.

 

Uscendo dal comune sono andato a fare la spesa e caso ha voluto che ho visto esposti nel reparto arredamento dei curiosi salottini che un cartellino dichiarava realizzati con il giacinto d’acqua!

 

In realtà questi mobili, forse realizzati nei luoghi d’origine di questa pianta, erano anche di gradevole aspetto e apparentemente molto robusti, tanto da farmi pensare che il giacinto d’acqua è davvero una "pianta aliena", tanto forte e perseverante come l’opposizione fatta dall’avvocatessa Meloni.!