LOTTA ALL'AMIANTO IN GALLURA

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Eternit, nome accattivante che in latino vuol dire eternità.

Già dal 1911 divenne il materiale più utilizzato soprattutto in edilizia, per la produzione di lastre e tegole, nonché, per la realizzazione di tubi destinati alla costruzione di acquedotti che fino agli anni Settanta rappresenteranno lo standard di riferimento per tutto il comparto!

All’inizio del 1980 , l’amianto era, in sostanza, ovunque e circondava tutti.

In particolare, le lastre ondulate, impiegate per la copertura di capannoni o tetti e visibili, purtroppo ancora oggi, in molte località Italiane, tra le quali anche la Sardegna.

Dopo anni (1992) ci si è resi conto della nocività di questa sostanza, e oggi sappiamo che il pericolo è serio, concreto, micidiale e la sua risoluzione non può essere rimandata.

Liberarsi dell’amianto nei termini e nelle modalità previste dalla legge è un impegno inderogabile verso noi stessi, l’ambiente e la società in cui viviamo. Ed è anche l’unica maniera per evitare che la lista nera dei morti per amianto si allunghi ulteriormente.

La pericolosità dell’amianto consiste soprattutto nel fatto che le sue fibre si liberano facilmente nell’aria e sono potenzialmente inalabili. Specialmente le particelle sprigionate durante la lavorazione o per qualsiasi sollecitazione esterna (manipolazione, vibrazioni, correnti d’aria, infiltrazioni di umidità etc.).

Una volta respirato, tende ad accumularsi nei bronchi e negli alveoli polmonari provocando danni irreversibili ai tessuti, spesso di natura cancerogena, (cancro ai polmoni, gastro-intestinale e della laringe).

Ma la cosa che fa più paura e che deve far riflettere è che i periodi d’ incubazione possono variare dai 20 fino ad arrivare ai 40 anni.

Secondo l’Istituto Superiore della Sanità, nelle zone contaminate i casi di tumore sono quattro volte superiori alla media nazionale.

Ecco perché nel 1992, fu istituita una commissione per lo studio e la bonifica di questo elemento killer.

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Ciò ha portato al blocco definitivo della produzione di tale materiale, ma per quanto riguarda la bonifica tante sono state, e sono tutt'ora le difficoltà, in primis i costi elevati, per la rimozione e il trattamento del medesimo, in particolare per i privati che in questo periodo di crisi non hanno la possibilità di bonificare e smaltire l'amianto presente nei propri immobili; Per ovviare a ciò diversi sono stati gli incntivi e i contributi nel tempo ma ancora molto c'è da fare.

Ecco perchè, la provincia di Sassari, (della quale il paese di Budoni fa parte), rende noto che: con determina n. 3097 del 15/12/2016 è stato pubblicato il bando per l'erogazione di contributi a beneficio di privati per interventi di bonifica da amianto.

I fondi a disposizione della Provincia di Sassari per il finanziamento d’interventi eseguiti nei territori dei 26 Comuni della Zona Omogenea OT (ex Provincia Olbia Tempio) ammontano a € 87.959,77.

Il presente bando disciplina le procedure dirette alla concessione ed erogazione di un contributo a beneficio di privati cittadini che intendano eseguire, interventi di bonifica da amianto nei propri immobili.

I contributi sono destinati sia a strutture residenziali e sia a negozi, piccole attività commerciali e artigianali, edifici a uso agricolo, industriale, dismessi, ecc.

Il contributo sarà erogato secondo quelli che sono i criteri per l’attribuzione dei punteggi per ogni singolo intervento; riportati nella seguente tabella:

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Qualora il privato fosse interessato alla richiesta del contributo o avesse necessità di chiarimenti in merito alla documentazione da presentare, potrà rivolgersi agli uffici dell’ex-provincia Olbia Tempio, Settore 9 Sviluppo e Ambiente Nord Est, in Via Alessandro Nanni 17/19, Olbia.

zonaomogenea.olbiatempio@pec.provincia.ss.it

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"Ho visto morire tanti, troppi, amici negli ultimi anni, nel nostro territorio, io non sono, nè un ricercatore, nè un esperto di statistiche, non so di conseguenza quali siano state le cause di ciò, e se il numero di persone colpite, da quest’orrendo male è nella media Nazionale o meno, però so di certo che, la presenza di questo Killer Eternit dal nostro territorio, deve sparire per sempre; Ecco perchè, oltre ai finanziamenti provinciali, assai graditi, vorrei che tutte le amministrazione comunali, (26 comuni ex-OT) cercassero altri fondi, siano essi Europei, Nazionali o altro ancora, affinchè il cittadino già in difficoltà economica non vada a spendere neppure un euro per la bonifica; Tale scelta politica, a mio avviso, sarebbe un ottimo incentivo per cittadino a denunciare egli stesso, la presenza o meno di questo "maledetto" materiale in casa propria".

Denuncia + Mappatura + Bonifica = Vita.

A videcci sani, ma sani avveru!