Ice Bucket Challenge

Ice Bucket Challenge, la moda anti-Sla che ha stregato la Rete

Secchiate di acqua ghiacciata contro la Sla.

Ormai è innegabilmente il gioco dell’estate, un modo per fare del bene in modo simpatico, senza prendersi troppo sul serio.

Una “moda” vera e propria che è ha contagiato gli uomini più ricchi e potenti del mondo che si sono cimentati nell’ Ice Bucket Challenge, la sfida a secchi ghiacciati per contribuire a lottare contro la Sla.

L’iniziativa ha preso talmente piede che ormai è difficile tenere conto di chi ha sfidato chi e di chi ha accettato la sfida: dai rappresentanti delle più importanti industrie hi-tech che sinora si sono lasciati coinvolgere, ai vip di casa nostra, agli attori e gli sportivi più famosi del mondo.

Le regole sono semplici: un partecipante sfidato entro 24 ore deve registrare un video dove prima annuncia di aver accettato, poi nomina tre altre persone e ovviamente si fa rovesciare in testa un catino pieno di acqua ghiacciata (con cubetti di ghiaccio interi, volendo).

le si rinuncia, si donano 100 dollari all’ALS, se si accetta, si versano 10 dollari e si ha il piacevole privilegio di sfidare altre tre persone.

Nessuno ha rinunciato al giochino, che sta contribuendo a raccogliere fondi contro la malattia.

31,5 milioni di dollari raccolti in meno di un mese.

Questi gli straordinari incassi del "tormentone benefico" con la sfida del secchio d'acqua ghiacciata per combattere la Sclerosi Laterale Amiotrofica.
Il motivo è nobile, bisogna raccogliere fondi per la ricerca contro la Sla, la sclerosi laterale Amiotrofica.

Ma oltre a quello delle donazioni dietro c’è un vero fenomeno sociale in rete.

Ma come è nato #alsicebucketchallenge?

Pare che sia stato Chris Kennedy, un golfista della Florida, a dare inizio alla gara.

Tra i nominati è poi arrivato il malato di Sla Pete Frates che con coraggio ci ha provato e quando gli è arrivata, l’acqua con ghiaccio ha riconosciuto quella brutta sensazione della sclerosi: muscoli bloccati e mente cosciente.

Una campagna diventata virale.

Il meccanismo è sempre lo stesso: fare l’azione e nominare altri amici.

Un passaparola semplice che grazie ai social network viaggia a una velocità pazzesca.
I fenomeni virali possono essere negativi ricordate le Neknominate già trattate in passato, questa è la versione positiva e come questa ne esistono altre ad esempio di proteste spontanee che nascono per caso;

È bastato vedere Dani Alves prendere e mangiare una banana lanciata dagli spalti per viralizzare l’hashtag #somostodosmacacos, fino ad arrivare a coinvolgere l’intero mondo del calcio.

Il secchio di acqua ghiacciata ha superato tutti e mai si era visto una così alta partecipazione di personaggi famosi.

Ora è il tempo della risposta di Bill Clinton nominato da Bush e di Matteo Renzi che, chiamato in causa da Fiorello, no ha potuto dire di no.

Budoni non deve essere da meno è la comunità intera tramite  “lu Bandidori” sfida il Sindaco Giuseppe Porcheddu, Antonio Addis e tutta la giunta Comunale a contribuire a tale iniziativa postando su questa pagina il video della secchiata colletiva.

Naturalmente invito anche il presidente della proloco Piermario Bacciu e il direttore di Budoni Welcome Gianni Sacco, ops… mi confondo sempre, Fabio Sacco.

Una doccia fredda non fa male a nessuno…