LETTERA APERTA DI UNA MAESTRA.

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Lettera aperta di una maestra;

(Come già annunciato nei precedenti post, sulla vicenda dell'inchiesta sulle Maestre, budoninews, ha messo a disposizione il proprio spazio pubblico, è continuerà a farlo, dando così la possibilità alle varie parti di esprimere la propria opinione al riguardo, consapevoli che l'inchiesta è ancora in essere e un giudizio definitivo non è ancora stato espresso. Di seguito la lettera a cuore aperto di una docente della scuola materna del Comune di Budoni).

 

"Sento il bisogno di parlare della scuola budonese - di questo luogo meraviglioso che mi ha vista nascere e crescere professionalmente - perché fa male saperla così pesantemente attaccata e associata a fatti che, se anche si dimostrassero fondati, sarebbero pur sempre sporadici e, comunque, non sufficienti a far cambiare l'immagine positiva che è impressa nella mia mente e nel mio cuore. In essa ho trascorso felicemente tanti anni della mia vita!.. 

Se posso usare la parola "felicemente" è anche grazie alle belle persone che vi ho incontrato: bambini e bambine con le loro famiglie, colleghe e colleghi, collaboratori scolastici, dirigenti, personale della segreteria, membri e presidenti degli organi collegiali, autisti e assistenti degli scuola bus, amministratori comunali e tante altre ancora che a citarle singolarmente non basterebbero i fogli di una risma di carta.  

Ho lasciato "anticipatamente" questo luogo tanto amato perché sono politicamente e sindacalmente convinta che ogni lavoratore debba sentire il dovere - dopo i 60 anni di età anagrafica e 40 di anzianità contributiva - di lasciare spazio ai giovani, specialmente di questi tempi in cui il tasso di disoccupazione giovanile è aumentato in maniera esponenziale.

Sono pure convinta che ai bambini debba essere riconosciuto il diritto di avere accanto, nella loro formazione scolastica, una guida e una regia che risponda a requisiti di efficienza fisica e mentale; cosa che, ahinoi, dopo i 60 anni comincia a scemare inesorabilmente. Io, che di anni ne ho 66, spero di aver acquisito una buona dose di saggezza - tipica degli anziani - con la quale mi permetto di suggerire a tutte le componenti della nostra comunità di ritrovare - col dialogo, il buon senso, la pacatezza dei modi e delle parole - la fiducia verso le istituzioni in generale e verso la scuola in particolare.  

Mi permetto anche di ricordare che in un sistema giudiziario garantista, com'è quello italiano, ogni persona è innocente fino a prova contraria e, quindi, nella vicenda che riguarda la scuola dell'infanzia di Budoni bisognerebbe attendere e, poi, accettare la decisione del giudice.

Se sapremo farlo, i nostri figli e i nostri nipoti riceveranno un esempio pratico di educazione civica; un esempio pratico della necessità di rispettare le leggi dello stato e le regole di vita comunitaria, che sono alla base di ogni società evoluta e ci permettono di essere, o di diventare, degni abitanti della terra. Buon anno scolastico e buona vita a tutti".  

Maestra Marisa.