BUDONI: CAPOLUOGO DEGLI STAZZI UNITI DI GALLURA.

finalisiima-ginepro_1.jpg

Sotto la regia della Proloco e del Museo degli stazzi domenica 3 maggio il paese sarà teatro di numerose attività culturali che coinvolgeranno la comunità locale e i turisti dal mattino fino a notte fonda;

 

Un programma molto articolato che con la rappresentazione degli antichi mestieri vuole far scoprire, o riscoprire, il nostro territorio raccontando la nostra storia grazie alla gastronomia, alla musica folk, al teatro e a tutte le forme d’arte che caratterizzano il nostro territorio, definito da un grande saggio di Budoni: Capoluogo degli “Stazzi Uniti di Gallura”.

 

La manifestazione avrà inizio di prima mattina con l’apertura degli stands:

 

-Il Gruppo Folk San Lorenzo farà una dimostrazione della produzione del formaggio… e per chi non lo sapesse anche di come si mangia.

-Francesca Sotgiu insegnerà come comporre i cestini tipici… a riempirli però spetterà a voi.

-L’’Associazione Ippica Budonese mostrerà la vestizione a festa dei cavalli e il “Battesimo delle selle”… qui è vietata la degustazione.

-In piazza Einaudi ci sarà la tintura della lana… direttamente sulle pecore.

-Fiorenzo Poddie reduce da una tournée Parigina, lavorerà il legno… senza fare trucioli.

-Patrizia Floris si diletterà a sfornare ceramiche di alta qualità… per bere tutti insieme il the delle 17:00.

-L’ass. Mare e d’azzurro con la partecipazione di Davide Deriu e Alessandro Nieddu sarà a disposizione per lavare il vostro bucato “a mano” e naturalmente gratis.

- Il gruppo di San Lorenzo rievocherà la storia della trebbiatura del grano.

-Giovanna Maria Campus ci intratterrà con la storia e dimostrazione della tessitura.

-Sisinnio Bacciu lavorerà la pelle… si cercano volontari.

-L’associazione Teatrale Shardana rappresenterà le scene di vita quotidiana sotto la regia di Antonino Iozza, che con il suo lavoro di regista aprirà le porte del teatro a tutti, anche se in realtà lui stesso è finito in mezzo a una strada.

-Giovanni Tuccone invece farà “scintille” lavorando in presa diretta il ferro battuto senza guanti… sempre che ne abbia voglia.

-Tore Pili oltre che mostrarci la lavorazione del torrone lo farà anche assaggiare… a occhi chiusi e ad una gamba sola.

 

A partire dalle 12:00 sarà possibile degustare i piatti della tradizione oltre che nelle varie taverne e ristoranti anche negli stands… io consiglio di provarli entrambi.

 

La serata sarà allietata da vari artisti, Cordas et Cannas, I Tre sardi, Franco Madau, i gruppi Folk di San Lorenzo e quello di San Giovanni Battista di Budoni.

 

Nel leggere la lista dei vari rappresentanti degli antichi mestieri, ho notato che manca, un grande e “grosso” artista, che, seppur non nato a Budoni lo è, di fatto, da anni, il suo nome è Gian Pio Porcu ma per tutti oramai è “GianGinepro”, egli ha un dono particolare, quello di intravvedere in vecchie e storte radici di ginepro le opere d’arte nascoste in esse.

 

Già noto in passato come portiere, per la sua militanza nel Cagliari con Gigi Riva e più volte passato alla ribalta delle cronache della carta stampata e sotto i riflettori di trasmissioni televisive nazionali e internazionali, promuovendo oltre che le sue opere artistiche anche il paese di Budoni e tutto il suo territorio.

 

Non conosco le motivazioni della sua assenza, forse un impegno lavorativo, forse un affaticamento fisico vista la tournée Senese o semplicemente non è stato chiamato, chissà…?

 

Motivazioni a parte, secondo me è un’assenza “ingombrante”.

 

Ho avuto il privilegio di conoscere e collaborare oltre che lui anche con artigiani e artisti, alcuni di Budoni e alcuni semplicemente innamorati di questo paese, che a Budoni hanno scelto di esporre e vivere in questi anni.

 

Reputo che i mestieri legati alla mano dell'uomo, vadano salvaguardati e rilanciati poiché queste lavorazioni artigianali di antico prestigio oltre a ricordare chi siamo, possono offrire opportunità professionali che, pur nel rispetto della tradizione, possano cogliere ed esprimere la capacità di reinterpretare il passato attraverso le tendenze culturali ed estetiche del presente. 

 

Non si tratta solo di recuperare "gli antichi mestieri" attraverso la riqualificazione di produzioni che vanno scomparendo, ma avvicinare le nuove generazioni a professioni con elevata qualità.

 

La valorizzazione dell'artigianato artistico, tipico, tradizionale e le prelibate unicità dell'enogastronomia locale possono rilanciare il nostro territorio e in particolare il nostro paese di Budoni costituendo così un importante punto di riferimento per turisti oramai stanchi di cineserie tutte uguali e che trovano ovunque nel mondo.

 

Inoltre, queste iniziative, rappresentano anche un omaggio a tutte quelle generazioni che hanno operato e vissuto nel buio delle fatiche quotidiane e che ora riemergono non facendo perdere la coscienza della propria esistenza.

 

 

Queste persone possono dare tanto al nostro paese, alle volte, però per pudore non si propongono, sarebbe dunque cosa buona e giusta che i vari enti preposti vadano a scovarli e a invitarli a partecipare attivamente a questo o ad altri eventi di riscoperta delle nostre origini, in quanto a mio avviso sono per noi una risorsa e un patrimonio da non perdere.

 

A Gian Pio vorrei dire di prendere questa sua assenza alla manifestazione, come un turnover, nella speranza che egli possa tornare titolare quanto prima nella squadra degli artisti Budonesi, un po’ di riposo a quel suo cuore “pazzerello” ogni tanto ci vuole, ma lo invito a non prenderci troppo gusto nello stare seduto in “panchina”.

 

Buona festa a tutti.