BUDONI: il Vescovo in tour!

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Saranno quarantasei le parrocchie che il Vescovo Mosè Marcia dovrà visitare nel suo tour pastorale 2017, e martedì 31 Ottobre arriverà anche Budoni, in ricorrenza delle cresime.

Tante saranno le tappe da percorrere in questa visita pastorale, viste le numerose borgate presenti nella parrocchia Budonese (divenuta tale il 1° ottobre 1948 con decreto del Vescovo Joseph Melas), ma vediamo nel dettaglio i vari appuntamenti:

Mercoledì 01 novembre: il mattino celebrerà la Messa a San Lorenzo e nel pomeriggio visiterà il cimitero e le famiglie.

Giovedì 02 novembre: al mattino commemorazione dei defunti nei cimiteri di Talavà, San Pietro e nel pomeriggio a Budoni.

Venerdì 03 novembre: nella mattinata visita alla Caserma dei Carabinieri di Budoni, commemorazione dei caduti in piazza Giubileo, in tarda mattinata si recherà in municipio per un saluto ai dipendenti comunali e a tutta l’amministrazione; la sera sarà il turno di Berruiles, Maiorca, e Nuditta

Sabato 04 novembre: In mattina visita ad Agrustos e San Gavino, in tarda mattinata incontro con gli imprenditori

Domenica 05 novembre: Viaggio verso Lula per accompagnare don Cosseddu che lascerà il paese di Budoni, probabilmente per sempre.

Lunedì 06 novembre: in mattina visita alle scuole e la sera visita a Brunella.

Martedì 07 novembre: al mattino tappa a Su Cossu, Tamarispa, S’iscala, e Muriscuvò e la sera incontro con i catechisti.

Mercoledì 08 novembre: visita a Tanaunella, e Ottiolu, seguirà un incontro i bambini, ragazzi e volontari della Caritas

Giovedì 09 novembre: incontro con il mondo dello sport.

Venerdì 10 novembre: tappa a Solità e incontro con associazioni cattoliche.

Sabato 11 novembre: Saluti, ringraziamenti e infine partenza.

Che cos’ è la Visita Pastorale?

«La diocesi è una porzione del popolo di Dio affidata alle cure pastorali del vescovo, il quale in quanto pastore della comunità visita il Popolo Santo di Dio, non solo perché presenza viva del Signore in quella porzione di chiesa particolare che gli è stata affidata, ma soprattutto come Padre che guida i suoi figli nella loro quotidianità. Pertanto la visita è un momento per riscoprire la parola di Dio, per unirsi nello spezzare il pane, per vivere la carità cristiana e conformarsi a un modello di comunione che si rinnova di volta in volta con l’incontro con i fratelli.

Il vescovo con questo incontro ravviva l’amore che ha per i suoi fedeli, incoraggia, ammonisce e soprattutto esorta a rimanere saldi nella fede, perseveranti nella carità e sempre nuovi nella speranza.

La visita pastorale non è un compito formale cui il vescovo assolve, ma piuttosto un incontro cercato e voluto per esprimere a tutti la sua vicinanza, anche a chi spesso rimane sulla soglia; Questo è il vero significato pastorale della visita: giungere a tutti per annunciare il Regno di Dio.

E’ prassi che il vescovo a conclusione della visita pastorale debba redare una valutazione delle varie realtà appurate in loco, non solo riferite alla comunità dei fedeli ma anche e soprattutto una valutazione sull’attività del parroco e del suo VICE, fondamentali saranno anche le segnalazione ricevute da parte dei fedeli durante il corso dell’anno.

Questa visita pastorale segnerà anche la fine di un ciclo, infatti, don Chessa e il suo vice saranno trasferiti a breve in altra sede per lasciare il posto a un giovane parroco: don Antonello Corrias.


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E a proposito di preti vorrei rammentare che il Papa alcuni giorni fa rivolgendosi a loro ha detto che la vita presbiterale non è un ufficio burocratico né un insieme di pratiche religiose o liturgiche da sbrigare. Essere preti è giocarsi la vita per il Signore e per i fratelli, portando nella propria carne le gioie e le angosce del Popolo, spendendo tempo e ascolto per sanare le ferite degli altri, e offrendo a tutti la tenerezza del Padre.

Ai giovani preti il Papa ha anche chiesto di stare in mezzo ai ragazzi, non soltanto come un amico tra gli altri, ma come chi sa condividere con il cuore la loro vita, ascoltare le loro domande e partecipare concretamente alle diverse vicissitudini della loro vita.

"I giovani non hanno bisogno di un professionista del sacro o di un eroe - ha proseguito il Papa - che, dall'alto e dall'esterno, risponda ai loro interrogativi; essi sono attratti piuttosto da chi sa coinvolgersi sinceramente nella loro vita, affiancandoli con rispetto e ascoltandoli con amore. Si tratta di avere un cuore colmo di passione e compassione, soprattutto verso i giovani”.

A videcci sani.