BUDONI - NEW LOOK.

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In molti comuni della Sardegna, la cattiva gestione del colore degli edifici determina una perdita di qualità per l'intero ambiente urbano. 


Il colore urbano riveste un duplice ruolo. E' un segno antropologico perchè espressione delle scelte individuali di chi lo abita e di chi ha il compito di coordinarlo, ed è un segno architettonico-progettuale perchè connota e differenzia i paesaggi e le architetture dell'ambiente abitato.
La mancanza di una politica attenta di gestione della città da parte degli organi competenti, la carenza di una cultura diffusa sulle evoluzioni cromatiche del tessuto urbano, l'azione del tempo, l'incuria dei proprietari e la carenza di coordinamento degli interventi di manutenzione e conservazione influiscono in modo negativo sull'immagine urbana. 


Troppe volte le vecchie tinteggiature sono state sostituite da nuovi prodotti, con caratteristiche molto diverse da quelle usate nell'edilizia storica, con un risultato assai peggiore della soluzione che andavano a recuperare. 


Una soluzione potrebbe essere:
un "PIANO DEL COLORE" utilizzato in molti paesi (ossia uno strumento che definisce una serie di regole e tecniche di realizzazione delle colorazioni degli edifici, di una parte o dell'intera città, attraverso modelli di intervento, gamme cromatiche, etc...) una valida opera di coordinamento e gestione, in grado di garantire una ritrovata qualità a quella porzione di città che ormai da anni aveva perso lo smalto originale e uno sviluppo compatibile delle nuove edificazioni con quelle della parte consolidata. 
Un piano del colore, almeno per le parti storiche della città, potrebbe essere un’idea interessante.

E Budoni prenderà in considerazione l’argomento prima che finisca la legislatura?