Budoni: proteste per la musica alta in piazza.

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“Budoni non è un paese per vecchi”, questo è il leitmotiv che circola su FB da qualche giorno, una controbattuta dei giovani Budonesi in risposta all’articolo del quotidiano “La Nuova Sardegna” del 29 luglio 2016, secondo il quale ci sono state diverse proteste da parte di alcuni residenti Budonesi, relative all’evento “We the 90 festival”, svoltosi mercoledì 27 luglio in piazza Giubileo, una serata di musica Dance che ha visto la presenza del famoso gruppo “Datura” e del ben noto “dj Fargetta”, di conseguenza oltre il volume anche la tipologia di musica erano improntati ad una fascia di pubblico giovane.

 

Secondo il presidente della proloco di Budoni Fabiano Ventroni:

“La scelta di questo tipo di eventi ha lo scopo di variegare le serate estive, dando spazio alcune volte al folclore, altre volte alla cultura, altre volte ancora a spettacoli per bambini ed è giusto di conseguenza che talvolta siano organizzate serate “dance” per coprire la fascia di età più giovane, che ha voglia e il diritto di divertirsi come tutti gli altri”.

 

In questo nuovo slogan “BUDONI NON E’ UN PAESE PER VECCHI”, però a mio avviso c’è una discriminazione verso questa fascia di età che io preferisco definire “diversamente giovane”, infatti, dopo aver sentito, il presidente Ventroni, ho voluto sentire alcuni “anziani”, i quali hanno dichiarato che: “non siamo stati di certo noi a commissionare l’articolo sul giornale, ma probabilmente alcuni “adulti” che mal digeriscono il nuovo “cambio di musica del paese…” e ancora nostalgici delle “Note del silenzio” che hanno pervaso il paese per molto tempo; cosa credete, siamo stati giovani anche noi eh…, e anche noi ci siamo divertiti, ballando e bevendo come e più di voi, dunque non ci mettano in mezzo in cose della quale non sappiamo nulla…”.

 

Dopo aver sentito le prime due campane, (Vecchini e Proloco) mi sarebbe piaciuto sentire anche i “protestanti” al fine di far sentire le proprie ragioni, ma visto che l’articolo non riportava i nomi o meglio il nome della famiglia promotrice della protesta, ho provato ad indagare un po’ chiedendo in giro a più persone, ma nessuno delle persone intervistate ha voluto fare nomi e, l’unica cosa che sono riuscito a sapere per vie traverse è che le chiamate di protesta sono partite da una parallela di via Roma… il resto è top secret!

 

Il mio compito è sempre stato quello di dar voce al cittadino e spesso e volentieri il mio intervento è stato utile alla risoluzione di alcune problematiche del paese, ma se i cittadini restano anonimi, oltre che essere difficile per me dar loro voce, mi fa anche pensare che essi siano spinti da motivazioni differenti dal semplice disturbo uditivo.

 

Ma, ammesso e non concesso che sia proprio il rumore a disturbare alcuni residenti Budonesi, mi piacerebbe sapere quale sia la soluzione proposta dagli stessi:

a)tornare indietro a quel famoso 1999 dove con l’ordinanza del 6 agosto l’allora sindaco Gianni Nieddu si vietava l'uso di esecuzioni sonore dalle ore 24:00, con tolleranza di un'ora se la musica veniva effettuata all'interno di locali chiusi?

b)fare una lista di brani orecchiabili e censurare gli altri?

c)abolire gli eventi di carattere sonoro e utilizzare solo i mimi?

d)mettere un bus navetta a disposizione dei nostri turisti e portarli a San Teodoro (come accadde qualche anno fa) e riportare poi gli stessi a fine serata, a dormire a Budoni?

 

Non sarebbe meglio, invece, analizzare la situazione con più tranquillità (e a casa nostra non sulla stampa) da un punto di vista socio-economico?

 

Qui, infatti, non si parla solo del divertimento di alcuni giovinastri, ma di un’economia fondata sul turismo, che consente di far sopravvivere oltre i gestori dei locali (e non parlo solo dei bar) ma anche di riflesso l’intera comunità Budonese, e questi eventi che piaccia o no, servono per rendere Budoni un paese a vocazione turistica, ma non solo sulla carta o per vanto, ma in maniera tangibile dando la possibilità a tutti noi di portare a casa la pagnotta;

 

In particolare in questo periodo di leggera ripresa economica, dove la Sardegna ha un suo nuovo appeal a livello internazionale, non possiamo prenderci il lusso di lasciare ai nostri competitor una fascia di turisti così importante come quella dei giovani.

 

Invito per tanto tutti alla calma, e a sopportare ancora un po’ questo tipo di eventi, non sono tanti:

il 03 Agosto “We the 90 festival” atto secondo;

il 15 Agosto“Ferragosto Budonese”;

il 24 Agosto “Holi festival dance”

….e poi si viaggia di organetto con Edoardo Oggianu e Zio Baroreddu!

 

Personalmente penso che sia più rumoroso il silenzio invernale che dura dieci mesi, che non quattro serate rock, dance o house che siano, nel periodo di Luglio/Agosto.

 

A videcci sani.