Budoni: S’ISTRADONE

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Via Nazionale è stata negli anni una strada di passaggio molto importante per Budoni e per tutta la Gallura in essa infatti, transitavano “forzatamente” tutti i viaggiatori che dalla costa nord orientale volessero andare in direzione Nuoro e Olbia;

 

Questa sua importanza creò notevoli problemi di circolazione stradale per via del fatto che la carreggiata non era come la vediamo tuttora ma assai più stretta e senza possibilità di passaggio pedonale;

 

Fu nel 1984 con l’Amministrazione capitanata da Nino Durgoni, che la strada venne allargata di una carreggiata nella parte sinistra salendo in direzione Olbia, grazie ad un ingente finanziamento ottenuto tramite la Banca Intesa San Paolo, circa 1000.000.000 di vecchie lire, ciò consenti di risolvere il grave problema della circolazione e dei parcheggi che metteva in difficoltà oltre le autovetture anche i Commercianti che non potevano svolgere al meglio i loro affari.

 

Intorno all’87-88 un ulteriore intervento di allargamento della via Nazionale fu fatto dall’Amministrazione capitanata da Michelino Giagheddu e con essa ci fu la messa in posa dei cordonati di delimitazione per un passaggio pedonale.

 

Proseguendo nella cronistoria della nostra Via Nazionale che è un po’ il simbolo caratterizzante di un paese che lungo ad essa si è espanso ed evoluto diventando un centro turistico importante, possiamo proseguire arrivando fino agli anni 1994-95 con l’Amministrazione Pittorra, che diede il via per la realizzazione degli attuali marciapiedi, ultimati infine nell’amministrazione che ne seguì.

 

Veniamo ad Oggi (2014) che con l’attuale amministrazione Porcheddu si dà il via ad un RESTYLING dei Marciapiedi;

 

A mio avviso per realizzare tale opera bisognerebbe seguire le linee guida principali:

Lo spazio del marciapiede comprende una fascia di transito e altre fasce eventuali destinate alla posa di impianti di illuminazione, alberi, cestini portarifiuti, depositi di biciclette, ecc.

La larghezza della fascia di transito deve essere maggiore o uguale a metri 1,50 e comunque mai inferiore a metri 0,90 e la pendenza trasversale del marciapiede deve essere dell'1%. Fori e chiusini devono essere posti fuori dalla zona di transito e al livello del suolo. L'altezza massima del cordolo di delimitazione del marciapiede verso la gareggiata stradale deve essere di 15 centimetri, i dislivelli di 2,5 centimetri e raccordati con angolo smussato.

I marciapiedi devono consentire il transito dei portatori di handicap, in particolare di persone con ridotte o impedite capacità motorie, nonchè ai passeggini.
Il raccordo tra il marciapiede e la carreggiata in corrispondenza dei percorsi per disabili deve ottenersi con un abbassamento del bordo avente spessore di 2,5 centimetri (magari di colore diverso) per una larghezza minima di metri 1,50, un dislivello massimo di 15 centimetri e una pendenza massima dell'8%. All'angolo di due marciapiedi stretti tutto il bordo, deve essere ribassato; il raccordo deve essere posto nelle zone di non transito.

La superficie dei marciapiedi deve essere antisdrucciolevole, regolare, compatta e costituita da un materiale diverso da quello usato per la carreggiata.

In corrispondenza delle fermate dei veicoli di trasporto urbano di superficie (tram, autobus) é consigliabile rialzare il livello della piattaforma pedonale per diminuire il dislivello con il piano di utilizzazione del veicolo.

I materiali consentiti per la pavimentazione dei marciapiedi sono: cemento (cls), masselli autobloccanti, lastricato in pietra, porfido a cubetti, laterizi pieni, lastricati in pietra o porfido a cubetti montati a maglia larga per permettere la crescita dell'erba. I cordoli in ambito urbano sono di granito o di cls.

 

A videcci sani e tutti.