Carrasciali Budunesu 2017

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Un po’ di storia…..

Correva l’anno 1986 quando l’allora direttivo della “nuova-proloco”, appena costituita e presieduta da Luciano Pittorra, decise di dar vita, al “Coriandolo d’oro”;

la prima edizione fu quella del 1987,  appuntamento carnevalesco che ha fatto storia, tant’è che da subito ebbe una certa valenza anche a carattere Regionale, arrivando ad avere nel 1988 circa 17 carri partecipanti, persino l’emittente televisiva Videolina s’interessò ad esso fin dalla seconda edizione, facendo un servizio esclusivo su Budoni e sul suo bellissimo Carnevale; quest’anno il “Coriandolo d’oro” è arrivato alla 30° edizione. (1987 – 2017).

All’inizio della manifestazione, erano premiati i carri migliori (primo, secondo e terzo classificato) oltre che con una coppa dedicata, anche con un , abbastanza importante al fine di stimolare i partecipanti a realizzare carri allegorici sempre più belli. Il contributo economico se da un lato spronava a far meglio, dall’altro, portò negli anni non poche polemiche; le discussioni fra i vari concorrenti s’inasprirono, in considerazione del fatto che alcuni carri premiati, non furono edificati in loco, ma presi in prestito da fuori paese, in particolare provenienti da Tempio (nota tutt’oggi per la loro vocazione carnevalesca).

Alcuni membri del direttivo proposero in seguito, di comporre una giuria di soli bambini, affidandosi così alla parte più innocente della comunità, pensando in tale maniera di eliminare ogni tipo di dubbio sulla buona fede della giuria stessa; ma anche questa soluzione andò a sfumare, poiché si vollero evitare ulteriori polemiche sull’autonomia di scelta dei bambini, che potevano essere condizionati dai parenti e, onde evitare di coinvolgere i bambini stessi in queste beghe tra f(r)azioni, non se ne fece nulla.

Negli anni la manifestazione proseguì il suo cammino tra alti e bassi, e per svariati anni l’evento subì una perdita di partecipazione e d’interesse da parte dei creatori di carri, dovuta a strascichi di vecchie polemiche, e di riflesso anche la comunità Budonese si stava appassionando sempre meno ad essa, vista la mancanza all’evento di alcune borgate assai importanti per la buona riuscita della manifestazione sia per quantità che per qualità dei carri allegorici.


Nonostante gli sforzi dell’ente proloco per risollevare l’interesse per la manifestazione e placare allo stesso tempo le polemiche e i malumori, la premiazione in denaro restava sempre una bomba ad orologeria, come la brace sotto la cenere;in qualsiasi momento, difatti, poteva accendersi nuovamente, andando a riaprire vecchi rancori. Ecco allora che a metà degli anni ’90 si decise di sospendere la premiazione dei carri migliori, sia simbolica sia economica.

Solo nel 2007 con il direttivo della proloco, capitanato da Fabio Satta e coadiuvato dall’allora assessore allo spettacolo Luciano Tuvoni, si decise di dare una svolta, ricucendo i rapporti con i gruppi carnevaleschi “storici”, e reinserendo ciò che era la premiazione del carro migliore, più un contributo in denaro ai primi tre carri, dando così nuova linfa vitale al “Coriandolo d’oro”, fu proprio in quegli anni che iniziò una nuova stagione positiva per la manifestazione, grazie al rientro dei vecchi gruppi storici e la formazione di quelli di nuova generazione, dove oltre ad aumentare il numero dei carri, aumentò anche la qualità degli stessi, ma per evitare polemiche si pensò a una giuria “esterna” composta anche da noti giornalisti e  alcuni avvocati provenienti da fuori città, al fine di rendere più imparziale possibile il giudizio finale. Sembrava fatta! 


Tale linea politica vincente, fu portata avanti anche dal presidente Pier Mario Bacciu fino all’anno 2011 circa, poi quando la ragione e la non ragione, tra “carristi e “giurati”, si scontrarono nuovamente, a distanza di anni, si ebbe un’altra scarica elettrica che prendeva il nome di “polemica”.

Dal 2012 in poi, la premiazione fu abolita, seppur con rammarico, proprio per sradicare definitivamente quella pianta denominata “polemica”, che spesso e volentieri era nutrita dalla liquidità del “vil denaro”. L’anno dopo, si optò per la consegna di una “targhetta” simbolica per tutti i partecipanti, dove tutti vincevano e nessuno perdeva; ma la cosa non durò molto.

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Quest’anno: l’attuale presidente della proloco di Budoni, Fabiano Ventroni, ha deciso di utilizzare i fondi stanziati per tale evento in due modi: Il primo per l’acquisto di materiale di consumo, quali coriandoli, stelle filanti e altro, dati in forma gratuita a tutti i carri allegorici e ai gruppi mascherati; Il secondo modo riguarda l’intrattenimento sia musicale che gastronomico; Con il fine ultimo, di evitare polemiche tra i partecipanti, e ponendo in essere quella che in Inglese è definita “Comfort Zone”.

 

Forse sarò nostalgico ma quanto era bello il “vecchio” CORIANDOLO D’ORO "a premi", quella sana competizione che ci dava la carica per lavorare fino a notte fonda per poter vincere almeno una volta l'ambito premio; La competizione, come ho detto altre volte, è il motore dell’esplorazione di sé e la culla dell’amor proprio. Quella che fornisce gli strumenti per comprendere il significato del vincere e del perdere. 
Perchè bisogna imparare da piccoli a perdere e vincere “bene”: in entrambi i casi, per capire che si tratta di due eventi normali, che facilmente si alternano e non devono mai diventare né esaltazione, né tragedia. Le polemiche nelle competizioni si trovano in ogni campo, dal campionato di serie A, al campetto dell’oratorio, dalle gare di judo dei bambini al ping pong di casa, ma non per questo si eliminano le premiazioni. Infondo se si è deciso di chiamarlo "Coriandolo d'oro" un motivo ci sarà... !

 

Ma considerazioni nostalgiche a parte, vorrei invitare tutti coloro che fossero interessati ad iscriversi presso gli uffici della proloco o contattandoli alla E-mail: info@prolocobudoni.it;

invito anche tutti i cittadini Budonesi a partecipare numerosi a questa 30° edizione del “Coriandolo d’oro” (1987-2017), che si svolgerà il giorno  26 febbraio 2017, alle ore 14:30, come sempre al termine della sfilata per via Nazionale, ci sarà un rinfresco con le classiche frisjoli, accompagnate da bibite fresche e da un buon bicchiere di vino rosso che fa buon sangue, sul tardi i partecipanti verranno allietati da buona musica.

Il mio augurio è che il Carnevale Budonese, possa tornare ad essere un evento sempre più incisivo della programmazione Comunale, oltre che invernale, anche di quella estiva, prendendo spunto da altre realtà che ripropongono la sfilata Carnevalesca anche oltre il calendario tradizionale.

A videcci sani!