Caso Giro Sardegna: Intervista al Capitano dei Barracelli.

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L'entusiasmo e la gioia che per giorni ha accompagnato la manifestazione denominata GiroSardegna è stata interrota alcuni giorni fa da uno spiacevole episodio; la notizia riportata dai vari quotidiani narravano di una "scazzottata" avvenuta tra il Comandante dei Barracelli di Budoni e un membro dello staff dell'evento, tral'altro un Carabiniere fuori servizio, per comprendere meglio l'accaduto ho contattato direttamente il comandante dei Barracelli Adelino Ventroni che mi ha gentilmente fornito la sua versione dei fatti:

 

" Intanto la ringrazio per avermi contattato per sentire la mia versione, cosa che altri non hanno fatto; le vorrei spiegare la vicenda facendo una breve premessa, infatti, bisogna sapere che in determinate manifestazioni come quello che da giorni si sta svolgendo nel nostro territorio, nel quale è prevista la chiusura di alcuni tratti di strada statale e di conseguenza della buona gestione della viabilità, io come Comandante della Compagnia Barracellare come anche tutti gli operatori addetti  alla vigilanza, siamo tenuti ad attenerci alle rigide direttive del Comando della Polizia Stradale, che nel caso specifico trova le sue linee guida nella circolare del capo della polizia, prefetto Franco Gabrielli, emessa dopo i fatti di Torino, nel quale oltre alle centinaia di feriti perse la vita una donna.

Secondo tale direttive, noi come compagnia Barracellare, nel pomeriggio del 25 aprile, tra le altre cose stavamo presidiando un posto di blocco a ridosso del traguardo della gara ciclistica;

E secondo le direttive sopracitate, noi avevamo l'obbligo di non far passare,  in quella fase della gara, nessuna autovettura,  fatta eccezione di una sola auto, ben contraddistinta con a bordo la giuria e il suo presidente, nessun'altro mezzo poteva transitare per il traguardo, tutti avrebbero dovuto seguire la deviazione prestabilita, indicata con apposita transenna e uomini di presidio, composta non solo dai miei uomini ma anche da altre forze dell'ordine;

Infatti, in tale blocco oltre a noi barracelli era presente anche una pattuglia dalla polizia stradale di Siniscola guidata dal comandante Carmelo Derelitto, che pochi minuti prima del fatto che mi riguarda, si era allontanato per l'identificazione di un auto civile che era passata oltre le transenne, lasciando così a noi altri, la postazione di blocco stradale.

Da li a pochi minuti  è arrivata ad alta velocità un auto, che sebbene fosse dello staff del Giro Sardegna, non era autorizzata a passare perlomeno in quel dato momento:

Come prassi ho intimato all'auto di rallentare e di seguire la via alternativa indicata, ma l'autista incurante dell'ordine impartitogli, anziché rallentare e girare seguendo la via indicatagli per tempo ha continuato la sua corsa, forzando a tutti gli effetti il blocco stradale e rischiando anche di investirmi.

Solo dopo vari ordini impartiti a suon di urla il conducente si è fermato ed è sceso a dall'auto; ma è ciò che è accaduto dopo che mi ha lasciato interdetto, infatti il soggetto che già aveva commesso una violazione del codice stradale ha deciso di andare oltre, infatti, immediatamente si è scagliato su di me, strappandomi per prima cosa gli occhiali e poi aggredendomi più volte, io ho cercato in tutte le maniere di fermare il soggetto senza dover ricorre alla forza bruta, ma vista la maniera esagitata con la quale continuava a colpire e vista la sua mole, ho richiesto ai miei uomini di fermarlo, e di chiamare la polizia stradale e i carabinieri in nostro soccorso.

Per precauzione io sono stato immediatamente portato al pronto soccorso di Olbia per accertamenti, invece, il soggetto è stato portato alla stazione dei carabinieri di Budoni, ora il tutto è nelle mani delle autorità competenti e saranno loro a valutare come procedere al riguardo.

Nella speranza che simili episodi, ai quali non siamo abituati, non si ripetano, sono e rimango sereno in quanto l’accaduto non è a me o ai miei uomini, imputabile. Oltre al fatto grave in se, ciò che mi ha , direi, scosso , è quando ho saputo in seguito, la professione dell’autista, dell’auto (Carabiniere) che sceso dalla stessa mi ha aggredito.  

Infine, un appunto su alcuni articoli della carta stampata, ritengo che prima di scrivere un qualunque pezzo occorrerebbe accertare come sono andate le cose, soprattutto quando si fa nome e cognome. Mi scuso per lo sfogo personale, ma non si può scambiare un' aggressione con una scazzottata .

Rimango comunque sereno, nonché orgoglioso della mia compagnia, da sempre attiva ed al servizio della collettività di questa cittadina che sta crescendo nei giusti valori. Episodi del genere non sono da noi ne’ voluti, ne’ cercati ne’ condivisi".

Il giornale Budoni news resta a disposizione delle autorità competenti e/o dei diretti interessati per eventuali comunicazioni riguardo l'accaduto.