DE”cesso”.

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Cimitero nato alla fine degli anni 20 grazie ad un’idea di Narciso Oggianu, che pensò in maniera lungimirante che l’ubicazione migliore per far nascere, il campo santo era nell’attuale area dove si trova oggi, poiché baricentrica rispetto alle altre frazioni e avendo capito che il paese sarebbe stato un centro turistico di alto livello;

la sua previsione di futura espansione è sotto gli occhi di tutti.

 

Tante ahimè sono le persone che frequentano tale luogo per svariati motivi, ma in pochi sanno che all’ingresso della porta principale del Cimitero è presente una scritta con riferimento all’epoca del fascismo (A/VII).

 

Per capire l’esatta edificazione della struttura è semplice al 1922 (anno del Fascio) si aggiungono i numeri romani che susseguono in questo caso 1922 più VII dunque la data esatta è 1929, però negli anni, le abbondanti tinteggiature effettuate da incauti imbianchini hanno reso illeggibile tale scritta.

 

La costruzione del Cimitero avvenne sotto il pontificato di PIO XI.

Sempre in quel periodo furono edificate le chiese di Brunella, Berruiles, Solità, Tanaunella, e la Canonica di Budoni, all’entrata di quest’ultima è presente l’effige del Vaticano, anch’essa danneggiata da qualche buontempone.

 

 

Un po’ di storia… Budoni fu eretta Parrocchia l’1 ottobre 1948 con decreto del Vescovo Joseph Melas. (decreto originale in mio possesso).

 

Egli decretò che alla Parrocchia SAN GIOVANNI BATTISTA in Budoni facessero capo tutte le frazioni di Budoni più Coddulavà, Franculacciu, Lu Tittione, Oltana Manna, Schiffone, Silìmini, Stazzu Brusciatu poi Brunella e Talavà.

 

OGGI IL CIMITERO DI BUDONI E’ SOGGETTO AD UN RESTAURO IMPORTANTE, “FINALMENTE”,

 

Mi permetto di portare all’attenzione di chi legge alcuni aspetti che secondo il mio modesto parere e quello delle vecchiette mie sostenitrici sono rilevanti:

 

Il bagno è inaccessibile poiché si trova all’interno della camera mortuaria e comunque è poco igenico per essere utilizzato come BAGNO PUBBLICO:

Possiamo dire in pratica, che tale disservizio crea imbarazzo oltre alla cittadinanza, in maniera particolare alle persone più anziane che, non avendo possibilità di muoversi autonomamente, rischiano di farsela addosso.

 

Il gradino del nuovo ingresso sulla destra è troppo alto rispetto all’agilità delle persone più anziane che esplicitamente mi hanno chiesto di farlo notare.

 

Altra cosa fattami notare è che alcuni operai in fase di tumulazione o di manutenzione straordinaria sono costretti ad armeggiare con il cemento e la sabbia tra le varie lapidi, e per una questione di rispetto vorrebbero che si ritagliasse loro una piccola area messa in disparte nel retro del Cimitero.

 

In attesa di un intervento repentino da parte dell’attuale amministrazione vi saluto.

A videcci sani.