Da molti anni in Sardegna il servizio idrico è gestito dalla società pubblica Abbanoa.
Società in grossa difficoltà economica e funzionale oltre ad essere malamente gestita.
A mio avviso seppur i parametri di legge definiscono l’acqua erogata dall’ente come “potabile”, quella che viene erogata ai cittadini Budonesi non può essere utilizzata neanche per uso alimentare, e talvolta neppure per un semplice bidet; questo è un danno enorme per tutta la collettività e per la salute pubblica.
Ma questi fatti oggettivi vanno a scontrasi spesso con una situazione paradossale e molto critica, bollette sempre più care per un’acqua non degna di chiamarsi potabile, a queste si vanno a sommare le famosissime bollette pazze, dove il cittadino anziché essere tutelato va a trovarsi nelle condizioni di dover assumere un legale per tutelare se stesso dalle intimidazioni da parte di quest’ente oramai impazzito come le loro stesse bollette.
Il danno potenziale, infatti, alla salute dei tanti cittadini e il danno economico che in tutti questi anni i vari contribuenti stanno subendo è vergognoso.
Spesso in questo sito internet ho scritto: “Impugniamo le bollette di Abbanoa e i suoi fantomatici conguagli…, facciamo ricorso al TAR e diamo vita ad una Class Action contro Abbanoa….”, invitando più e più volte i cittadini Budonesi a farlo, ma nessuno ci ha creduto, o quanto meno i più si sono mossi singolarmente anziché unendosi tra loro.
Ma è notizia di qualche giorno fa che, con una sentenza del Tribunale di Nuoro, alcuni cittadini Budonesi hanno ottenuto giustizia, ottenendo una così una riduzione delle bollette, ciò è stato possibile grazie ad un percorso, iniziato 5 anni fa, dove l’allora minoranza “Budoni per la libertà” formata da Salvatore Ventroni, Franco Michele Ventroni e Renzo Giagheddu, appoggiò le istanze degli utenti che si sentivano truffati da tale ente, visto che pagavano l’acqua non potabile come acqua “buona”, inizialmente l’idea fu quella di creare una class action, ma per varie motivazioni non fu accettata, si optò allora per un’altra forma di protesta presentando 11 istanze di altrettante 11 famiglie;
E grazie agli avvocati Rossana Mele e Giuseppe Casu e ai tre consiglieri comunali si è riusciti finalmente ad ottenere giustizia, a dimostrazione del fatto che se ci si muove tutti insieme si possono ottenere i risultati voluti;
che ciò sia di stimolo e di buon auspicio anche a tutti coloro che oggi si trovano in contrapposizione all’ente Abbanoa, invito per tanto per l’ennesima volta i cittadini ad unirsi e a intentare causa all’ente, ove lo ritenessero opportuno;
A breve intervisterò il primo cittadino Giuseppe Porcheddu, per avere delle novità, riguardo ad un incontro ufficiale svoltosi circa un mese fa con la dirigenza dell’ente Abbanoa.
A videcci sani e ricordiamoci di lottare fino a quando la giustizia non scorrerà come l’acqua e il diritto come un fiume possente.