HOLI SARDEGNA IN ESCLUSIVA A…BUDONI!

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Uno dei festival più colorati in assoluto rivela ufficialmente la sede e la location: sarà a BUDONI, Piazza Giubileo!

 

Domenica 26 agosto L’ Holi Dance Festival – Color Experience per la prima volta in Sardegna, andrà ad arrichire il già imponente calendario di Budoni Welcome, scippando di fatto l’evento alle più grandi città italiane e a quelle sarde in particolare;

Infatti oltre al capoluogo di Regione, chi ambiva ad ospitare tale festival era Olbia in primis, e non solo (San Teodoro???);

ma grazie alla tenacia dell’Amministrazione Porcheddu e all’intervento di “Clessidra Eventi” si è riusciti a portare a casa un’ottimo risultato.

 

Come ogni anno, si celebra in India, Nepal e altri Paesi con presenza significativa di Hindu, il Festival Holi,

conosciuto universalmente come Festival dei Colori o Festival dell’Amore.

Così come noi lanciamo pezzi di carta colorati a carnevale, i coriandoli, gli indiani lanciano direttamente i colori!

 

Le origini di questa festa sono antiche, ma tutt’oggi nessuno, proprio nessuno rinuncia a parteciparvi: dai bambini ai più anziani, nessuno può sottrarsi dalla coinvolgente ondata di gioia che si diffonde tutt’intorno, e c’è un’ottima ragione per farlo, essendo la celebrazione del trionfo del bene sul male!

Holi prende il nome dall’Holika Dakan, il fuoco sacro che si accende il giorno prima della celebrazione vera e propria, generalmente, la popolazione stessa raccoglie e conferisce in un posto predeterminato il materiale combustibile:

 

Cenni storici…..

Molto tempo prima dell’Era Cristiana, c’era un re demone di nome Hiranyakashipu nell’antica India.

Per vendicare la morte del fratello, anch’egli re, che era stato ucciso dal Signore Vishnu, aveva deciso di diventare il Re del Cielo, della Terra e degli Inferi.

Così praticò severe penitenze e preghiere per molti anni al fine da guadagnare abbastanza potere per realizzare i suoi piani di conquista.

Succedeva infatti a quei tempi che se una creatura praticasse devote penitenze potesse infine essergli concessa una benedizione da parte di Dio.

E fu così che avvenne per Hiranyakshipu, che guadagnò il potere di essere invincibile agli dei, di non poter essere ucciso né da bestia e né da uomo, né fuori né dentro, né di notte né di giorno.

Il demone cominciò a spadroneggiare ovunque, forte del suo potere.

Ma nonostante il suo potere, il Divino gli aveva fatto il bel regalo di avere un figlio, Prahlad, che era completamente devoto a Vishnu e non c’era modo che il padre riuscisse a dissuaderlo.

 

Così, pur di liberarsi di quella che per lui era una disgrazia, decise di far uccidere il figlio.

 

Chiese questo favore alla sorella Holika; siccome, grazie ad una benedizione, ella era immune al fuoco, l’idea era quella che insieme al nipote si sedessero su una pira di fuoco. Solo che avevano dimenticato che la benedizione valeva solo se lei fosse stata sola nel fuoco. Successe quindi che lei morì mentre Prahlad fu protetto da Vishnu e si salvò: è questo evento all’origine della festa che segna la vittoria del Bene, rappresentato dal devoto Pralhad, sul Male, rappresenato da Holika.

 

In seguito anche il re demone fu ucciso, proprio nell’ennesimo tentativo di uccidere il giusto e retto figlio Prahlad.

La festa prende origine  dalla sconfitta di Holika e la leggenda è rivissuta ogni anno alla vigilia di Holi quando la pira è riaccesa nella forma di falò e rappresenta il fuoco purificatore che brucia via gli spiriti maligni e le negatività.

 

Ma perché ci si getta colori addosso?

Questo tipo di gioco deriva da un’altra leggenda, riguardante Shri Krishna (una delle incarnazione di Shri Vishnu) e che si è realizzata molto tempo dopo.

Benché Krishna avesse regali origini, a causa dello zio usurpatore, si era ritrovato a vivere la sua infanzia in un villaggio, Gokul.

Krishna era un bambino giocherellone e usava fare scherzi a tutti.

Uno di questi scherzetti fu proprio quello di lanciare spruzzi d’acqua e colori, da qui la celebrazione di Holi assunse questo aspetto così giocoso.

 

Holi Dance Festival si ripropone di riscrivere in chiave universale il dna originario del festival indiano, che desidera unire tutti gli esseri umani, a prescindere dal credo, dalla religione e dall’orientamento politico e sessuale: gli organizzatori desiderano trasmettere il messaggio di uguaglianza attraverso il divertimento, la musica e i colori.

 

La musica in questo contesto avrà un ruolo fondamentale nel portare le persone ad uno stato di estasi mistica…

Il dj set avrà come personaggio di spicco FARGETTA, famosissimo  disc jockey e produttore discografico italiano, specializzato in musica house e dance.

 

Ci saranno anche i “DATURA” From WeLoveThe90s:

              

Un gruppo musicale dance nato nel 1991.

Il nome del gruppo deriva dalla Datura, un genere di piante medicinali (stramonio) che, nel Messico del Nord, sono utilizzate dagli stregoni Yaqui durante alcuni rituali mistici allo scopo di avvicinarsi alla conoscenza.

 

I membri del gruppo, da sempre affascinati dalla spiritualità mistica, tanto da renderla elemento ricorrente all’interno dei loro brani, vennero a conoscenza di tale pianta attraverso le letture di Carlos Castaneda e dei fumetti di Tex Willer.

 

Il loro singolo d’esordio “Nu Style”, in cui la voce di uno stregone preannuncia il progetto mistico e musicale dei Datura; il brano ottiene molti consensi entrando in tutte le classifiche specializzate.

 

Sull’onda di tale successo i Datura iniziano un tour nelle principali discoteche italiane, allestendo scenografie ricche di simbologie ed ampi richiami al misticismo, inclusa la simulazione di una sorta di rito di iniziazione con l’uso di incensi e pitture…

quale gruppo migliore per questo mega evento del 26 Agosto.

 

Un'altra artista sarà “EMA STOKHOLMA”:

 “per gli amici solo Ema” è nata a Marsiglia e cresciuta a Parigi.

 

Già all’età di 15 anni comincia a lavorare per le firme più importanti della moda: Valentino, Dolce&Gabbana, Versace, Gattinoni etc etc.

Questo lavoro le permette di vivere nelle capitali più cool d’europa tra le quali Londra, Parigi, Berlino, Roma e Milano.

 

Nel corso dei suoi viaggi la passione per la musica cresce esponenzialmente, tanto da crearsi un bagaglio di suoni multietnici mischiando ogni genere, dall’hip hop, all’electro, passando per il Funky e la Deep House ed è qui che decide di lasciare il suo lavoro da modella per avvicinarsi al mondo della Night life.

 

Il suo dj set non si può definire con un solo aggettivo, Ema porta con se tutte le sonorità che ama, facendole esplodere in uno spettacolo più unico che raro!!!

 

Sarà presente anche “LISA THE VOICE”:

Lisa Manzi in arte Lisa The Voice è una vocalist professionista e speaker radiofonica italiana. Lavora in tutta Italia da oltre 13 anni. 
I suoi set e le sue esibizioni si sono svolte nei più famosi club italiani.

Ha lavorato con i migliori deejay del mondo affiancandoli fantasiosamente nei loro set. 

Sarà proprio lei scandire ad ogni ora il conto alla rovescia per il lancio dei colori;

 

I partecipanti lanceranno un sacchetto di colore in aria e dal palco verranno sparati colori sul pubblico.

L’invito al pubblico è quello di vestirsi preferibilmente di bianco o in modo chiaro, per ballare e condividere un’esperienza unica. 

 

(Volevo tranquillizzare i più che i colori utilizzati durante Holi Dance Festival sono composti da un colorante alimentare in polvere di talco).

 

Non vorrei andare a ripetermi sugli ottimi risultati ottenuti da quest’amministrazione riguardo la qualità degli eventi 2015, (finalmente stanno facendo una buona promozione) ma vorrei mettere l’accento sul fatto che questo non è un semplice evento paesano o la sagra della cipolla, qui si tratta di un evento INTERNAZIONALE che può avere ricadute importantissime sulla nostra immagine e sulla nostra economia….

 

Molte città sarde, infatti, non si capacitano del perché la scelta sia ricaduta su Budoni e non su città più grandi e importanti (a loro dire).

Io un’idea me la sono fatta, sarà perché mi sto guardando attorno!

 

A videcci sani e lassemu al’alti la cunvinzioni di esse li meddu, pa noi ci mantinimu la cunvinzioni chi i la ‘ita si de sempri middurà.