LA FIONDA ASSASSINA.

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Eccoci qua, la pubblicazione di quest’articolo come ben sapete è stato posticipato per dar modo alle forze dell’ordine di fare il proprio lavoro.

 

Ma veniamo ai fatti:

 

Da sette anni a questa parte il centro della movida Budonese era il bersaglio preferito di un non identificato personaggio che con l’utilizzo di una fionda professionale scagliava bulloni, dadi e pallettoni di piombo a secondo dell’umore, indirizzati in prevalenza verso il bar Antica Caffetteria ma non solo;

 

Infatti, da tempo le motivazioni di tale gesto, secondo i gestori del Bar, erano  riconducibili al disturbo  arrecato dalla musica e dagli eventi che si svolgevano e si svolgono tuttora nel centro del paese.

 

Inizialmente erano solo piccole biglie di avvertimento che erano indirizzate sul tendone del locale notturno, ma negli anni via via le biglie sono diventati bulloni e infine pallettoni che non colpivano più il tetto o le insegne, ma venivano “sparate” in direzione degli avventori del locale in questione, colpendo da prima solo (si fa per dire) automobili, tavolini e attrezzatura varia, ma in seguito a farne le spese furono alcuni ragazzi del Sabato sera che seppur colpiti da questi bulloni talvolta hanno preferito non sporgere denuncia, per anni ciò ha consentito alla persona artefice di tali reati di restare nell’ombra.

 

Negli ultimi mesi però gli episodi si sono verificati ad un orario insolito non più alle 2:00 di notte, bensì alle 23:00, orario questo che poteva essere ancora più deleterio non solo per gli adulti fruitori dei bar ma anche dei ragazzini di 15 e 16 che con il permesso dei genitori sono soliti andare a mangiare una pizza nei locali adiacenti.

 

Dio ha voluto che non si sia verificato in questi anni, l’irreparabile, perché vi assicuro che per esperienza diretta era solo una questione di tempo e sarebbe scappato il morto.

 

E’ notizia di poche ore fa, che la persona rea di tali accadimenti sia stata denunciata e fermata dai Carabinieri di Budoni sotto il comando del Maresciallo Gianluca Lombardi e coordinati dal Capitano Andrea Senes.

 

Lo studio delle ipotetiche traiettorie e dell’ambiente urbano ha permesso ai militari di restringere l’area ove era ubicata l’abitazione da dove venivano “sparate” le biglie.

 

C'è voluta una lunga indagine per gli uomini in borghese, ma alla fine la pazienza e la tenacia dei carabinieri è stata premiata:

 

All’ennesimo episodio, i carabinieri hanno bussato alla porta dell’indagato tra l’altro incensurato, e nel corso della perquisizione, all’interno del frigorifero, hanno trovato la grossa fionda e circa 30 biglie di acciaio, pronte per essere “sparate”.

 

 

Molti sono i messaggi pervenuti a questa mia pagina, da parte di tanti cittadini per il servizio che i nostri militari hanno reso alla comunità Budonese.

 
L’impegno e la qualificata professionalità sono stati determinanti per risolvere il problema, così da rendere palese la percezione di sicurezza e la maggior presenza delle Istituzioni sul territorio.

A questi tutori della legge vanno i più sentiti ringraziamenti a nome de “lu bandidori” e di tutto il Paese di Budoni per il lodevole servizio prestato a questa città, dando lustro alla stessa e a tutti coloro che, come voi, servono le Istituzioni.

 

Riguardo alla persona indagata io vorrei invitare tutti i Budonesi a evitare il “toto-colpevole”, sarà la giustizia a fare il suo corso, anche per rispetto dei familiari.

 

E proprio a questi ultimi esprimo la mia vicinanza.