NEKNOMINATION E' UN GIOCO DI BEVUTE ON LINE.


Nella versione originale il gioco consisteva nel filmarsi mentre si beveva una pinta (poco più di mezzo litro) di birra tutta d'un fiato e pubblicare il filmato sul web, ma poi pian piano si è finale-nek-anonymous.jpgpensato di alzare l'asticella e fare la stessa cosa con bevande molto più alcoliche. (anche 48%vol.)

L'autore del filmato generalmente dovrebbe nominare altri due amici, che avranno 24 ore di tempo per raccogliere la sfida ed eseguire a loro volta la bevuta.
A seguito della sua diffusione virale, le regole del gioco si sono modificate e i "nominati" sono chiamati ad effettuare la bevuta in modalità più estreme, ad esempio bevendo mix di superalcolici o compiendo attività rischiose subito dopo la bevuta.

A causa di queste modifiche il gioco è diventato
molto pericoloso, anzi LETALE tanto che nei primi mesi del 2014 cinque persone sono MORTE (casi documentati) solo nel Regno Unito e in Irlanda.
Naturalmente, l'Italia ha importato la tendenza: è iniziato tra italiani residenti in Inghilterra, che interagendo attraverso i social networks con gli italiani residenti in Italia hanno trasmesso la cosa.

E adesso, puntualmente è arrivata anche qua da NOI.(BUDONI)
Un errore che è stato già commesso altrove e che noi possiamo evitare di
commettere è SOTTOVALUTARE la cosa.

I giovanissimi sono molto a rischio, in situazioni così;
purtroppo, a certe età, si ha una forte predisposizione a raccogliere le sfide, per sentirsi parte del gruppo, per non essere emarginato o additato come pavido, etc.
Per non parlare della bassa tolleranza
dell'organismo a quell'età.

Dati statistici: aggiornare al 2013-2014

I dati dell’ISTAT indicano che il 75% degli italiani consuma alcool

Il primo bicchiere viene consumato a 11-12 anni; l’età più bassa dell’intera Unione Europea (media UE 14,5 anni).

817.000 giovani di età inferiore ai 17 anni hanno consumato nel 2000 (2013 aggiornare) bevande alcoliche e circa 400.000 bevono in modo problematico (alcolismo).

Il 7% dei giovani dichiara di ubriacarsi almeno tre volte alla settimana ed è in costante crescita il numero di adolescenti che consuma alcool fuori dai pasti (+ 103% nel periodo 1995-200 tra le 14-17enni).

Gli astemi, in costante diminuzione, rappresentano il 25% della popolazione.


I rischi legati alle abitudini al bere e le possibili conseguenze che ne derivano, possono coinvolgere, oltre a chi consuma alcool, gli amici, la famiglia o altre persone.

Queste conseguenze possono ripercuotersi anche su coloro che, per abitudine o per scelta, non bevono. É il caso degli incidenti stradali, degli episodi di violenza o di criminalità, che vengono compiuti sotto l’effetto dell’alcool da bevitori che consumano secondo modalità considerate erroneamente normali.


Ogni anno sono attribuibili, direttamente o indirettamente, al consumo di alcool:


il 10% di tutte le malattie,

il 10% di tutti i tumori,

il 63% di tutte le cirrosi epatiche,

il 41% degli omicidi,

il 45% di tutti gli incidenti,

il 9% delle invalidità o delle malattie croniche.


Decessi (Bradley Eames, 20 anni, giocatore di rugby; è l’ultima vittima (accertata) di Neknomination.
Si è messo davanti alla telecamera, ha bevuto due pinte (poco meno di un litro) di GIN con bustine di tè, e poi si è rivolto alla telecamera dicendo: “Così, si beve!”.

Alla fine della performance ha detto “Buon divertimento”.
Ne sono morti 4, prima di lui, solo nel 2014.

Dopo aver condiviso il video, però, ha accusato forti dolori di stomaco, e ha condiviso anche questo, dicendo “ahahah, sto male, mi fa male la pancia”.
Un’amica gli ha scritto “Qualcuno è morto per aver fatto questo: non farlo più”
E lui: “Mi dispiace, ;) ma devo far vedere chi è il boss.”
L’amica ha risposto: “ma non sarai più in grado di far vedere chi è il boss, se muori”.
E aveva ragione, quell’amica: il corpo senza vita di Bradley, infatti,  è stato trovato qualche giorno dopo a casa sua, e naturalmente la polizia ha incominciato ad indagare per scoprire chi lo aveva “invitato” a fare quello che ha fatto.)

 

Se si vuole fare in modo che questo fenomeno muoia prima che muoia qualcuno in carne ed ossa pure qua, bisogna innanzitutto che genitori, insegnanti, familiari e fratelli maggiori, spieghino che quando si viene invitati, l'unica risposta giusta è dire "NO";

Ma il segnale più forte lo possono e lo devono dare i ragazzi maggiorenni per tutelare i propri fratelli,amici e cugini più piccoli, e lo si può fare solo spezzando la catena; magari in modo originale e divertente come hanno fatto in altri paesi.

AD ESEMPIO:

BOOKNOMINATION tutto è cominciato così: «Ringrazio Luigi (i nomi sono di fantasia) per la nomination — dice Diego, 29 anni, davanti al pc — ma purtroppo questa birra Paulaner che ho la metto da parte, perché ho la presunzione di voler alzare il livello culturale della cosa! E per questo ribatto con una citazione da un libro che mi piace e nomino a mia volta Marco, Giulio e Luca che hanno 24 ore da questo momento per postare a loro volta un video con una citazione, altrimenti mi offrirete la colazione voi».

Il primo libro citato è stato “Soffocare”, di Chuck Palahniuk e sembra un manifesto delle contronomination: «Possiamo passare la vita a farci dire dal resto del mondo cosa siamo: sani di mente o pazzi, stinchi di santo o sessodipendenti, eroi o vittime, oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito».

C’è chi recita come un attore, e chi come un rapper. Chi sulla scrivania di casa, chi all’aperto e chi su un banco a scuola. Molti all’inizio sono imbarazzati, timidi, si impappinano con le parole, ma tutti alla fine ringraziano.


OPPURE:

SmartNomination, la risposta francese a NekNomination. A dare il via un video di un fotografo di Bordeaux. Dall'aiuto ai senza dimora alla donazione del sangue si moltiplicano gli esempi di buone azioni.

Come fare a non adeguarsi a una moda, per di più pericolosa? Pensa in modo differente. Think different! Ed è questo lo slogan scelto da uno degli ideatori di una delle riposte che stanno arrivando a NekNomination, il demenziale e pericoloso gioco alcolico partito pare dall’Australia e che in Gran Bretagna ha causato, secondo la polizia di sua maestà, la morte di tre giovani che avevano aderito a questa nuova moda di Facebook ubriandosi fino a morirne.

Se dal Sudafrica la risposta è stata RakNomination che dai primi di febbraio su Fb a oggi ha oltrepassato i 13mila like,  in Francia ci ha pensato un fotografo di Bordeaux, Julien Voinson che dopo essere stato “nominato” da un amico su NekNomination ha voluto rispondere a suo modo con un video di una buona azione. L’ha postata su You Tube il 12 febbraio e in una decina di giorni il video ha già avuto oltre 845mila visualizzazioni.
Un video breve in cui distribuisce cibo e acqua a due senza dimora e che si conclude con la nomination di tre amici a fare altrettanto in 24 ore.

 

E non si è fermato qui. Ho creato una pagina Facebook “Smart Nomination” che sfiora i 12mila like.

In una decina di giorni Smartnomination ha conquistato non solo fans, ma anche veri e propri attivisti della solidarietà. Tra i tanti anche un presentatore di Fun Radio, Karel, che a sua volta ha nominato tre personalità televisive e del mondo dello spettacolo.
Tra le buone azioni si possono trovare aiuti a Restos du Coeur (associazione francese che si occupa di assistenza a senza dimora), come a Unicef Francia e tante altre iniziative come quella di una ragazza che dopo aver donato il sangue ha invitato altri giovani a fare lo stesso, spiegando a tutti come farlo.

La pagina social francese ha oltrepassato l’Atlantico facendo conquiste anche a Montreal in Canada.
Ora all’appello sembrerebbe mancare una pagina italiana. Ma non mancano certo le occasioni per rendere virale la solidarietà dando l’unica risposta sensata a NeckNomination usando gli stessi strumenti. Il media è il messaggio, ma in questo caso  il messaggio conta.
 

"Non siamo qui a giudicare chi maggiorenne si fa un bicchiere di vino o un coktail insieme agli amici nei locali per socializzare:

siamo qui a parlare dei minori!

Il post di facebook ha voluto innescare la scintilla su un tema conosciuto dai più ma mai affrontato in modo serio, siamo qui a confrontarci e muoverci tutti insieme in una campagna contro il fenomeno;

Ma stiamo ben attenti a non causare l’effetto contrario;

mi spiego non bisogna dire no, punto e basta, cerchiamo di spiegare loro il motivo per il quale rifiutare tale pratica e cosa ancora più importante diamo loro un’alternativa più propositiva e divertente altrimenti non si andrà da nessuna parte.

A videcci sani!