«No» all’accorpamento dell’alberghiero di Budoni

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BUDONI dice “NO” all’accorpamento dell’istituto alberghiero di Budoni con quello di Siniscola.

 

Quattro sindaci galluresi bocciano il piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e dell’offerta formativa dopo la delibera della Giunta regionale n.5/26 del 06-2-2015 con la quale si accorpa l’istituto professionale di Budoni alla sede dell’Istituto Tecnico Oggiano di Siniscola.

 

In questi giorni studenti e docenti insieme all’Amministrazione Comunale di Budoni e quelle di San Teodoro, Loiri Porto San Paolo e Padru, hanno chiesto urgentemente di modificare la decisione presa e propongono alla Regione di dotarsi di criteri propri per realizzare un’adeguata offerta formativa dalla costituzione di un sistema scolastico integrato.

 

La definizione dell’offerta formativa per il 2015-2016 non può prescindere da un’attenta valutazione dei seguenti elementi, occorre, infatti, valutare la consistenza della popolazione scolastica residente nell'area territoriale di pertinenza e dei trend demografici previsti e le caratteristiche demografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza.

 

 

Occorre tener presente anche le risorse umane assegnate alla Regione, costituenti l’organico del personale dirigente, docente e ATA, poiché un consistente scollamento tra istituzioni scolastiche e organico può avere forti ricadute negative sull’organizzazione territoriale della scuola e sull’offerta formativa.

 

Occorre poi tener presente anche il trend di crescita della scuola di Budoni che è passata dai 42 iscritti del 2007 anno di apertura, ai 196 dell’anno in corso con un bacino di utenza allargato con la presenza di alunni che arrivano da Olbia, Monti, Nuoro, Dorgali, Loculi, Irgoli, Orosei, Posada , Lodè e addirittura di Siniscola nonostante la presenza di un indirizzo alberghiero nel Tecnico.

 

Ciò dimostra che in questi ultimi anni l’impegno espresso da Comune e Provincia, hanno garantito, pur con notevoli sacrifici il buon funzionamento della scuola con la sistemazione in locali sufficienti per garantire le esigenze di un Istituto Alberghiero.

 

Il sindaco Giuseppe Porcheddu, minaccia di rivolgersi al TAR se da Cagliari dovesse essere confermato l’accorpamento con Siniscola è anche deciso ad innalzare il livello di protesta a costo di dovere ricorrere contro tale delibera regionale.

 

Anche perché se è vero che nella delibera regionale del 6/2/15 si dice che  le Autonomie scolastiche dovranno essere composte da un numero di alunni non inferiore a 600 unità e anche vero che nella medesima delibera si parla anche che potranno essere proposte Autonomie scolastiche con valori “inferiori” a quelli previsti dalle disposizioni di legge quando vi è una presenza di studenti disabili che frequenta la scuola superiore a 2,5% che su 196 attuali fa esattamente 4,9 alunni, l’Istituto di Budoni guarda caso ne ha 9 di alunni disabili di conseguenza questo requisito lo assolve appieno.

 

Un altro requisito è quello riferito al trend d’iscrizioni dell’Autonomia, che deve essere obbligatoriamente crescente e in grado di supportare nel medio periodo la scelta di mantenere l’Autonomia e anche qui basti guardare i dati dalla nascita dell’istituto di Budoni ad oggi l’incremento avuto negli anni è un crescendo continuo.

 

Altra cosa da considerare riguardo al trend d’iscrizioni e quella relativa all’unione sempre più consolidata dei comuni quali San Teodoro, Porto san Paolo e Budoni tutti a vocazione turistica che hanno tutto l’interesse di mandare i propri ragazzi a studiare nella struttura Budonese anziché, con tutto il rispetto, a Siniscola.

 

Anche perché se dovesse passare in maniera definitiva la delibera in questione, la paura è che saranno proprio i ragazzi di Siniscola a pagarne le conseguenze, (senza averne alcuna colpa, beninteso) infatti, in molti parlano già di boicottaggio nelle assunzioni di stagisti per il periodo estivo se non provenienti dall’istituto Budonese.

 

Il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore alla Pubblica Istruzione Claudia Firino sono stati invitati a visionare l’Istituto Alberghiero Budonese affinchè possano meglio comprendere la situazione venutasi a creare e possano risolvere il problema.

 

 

“Crescere significa una sola cosa: indipendenza.

Tutti la vogliamo.

Talvolta usiamo gli altri per cercare di ottenerla.

Talvolta la troviamo l'uno nell'altra.

Talvolta la nostra indipendenza arriva sacrificando qualcos'altro e il prezzo può essere alto.

Perché sempre più spesso per guadagnarci la nostra indipendenza dobbiamo combattere.

 Mai rinunciare, mai arrendersi